Con il caldo estivo, il desiderio di rinfrescarsi in piscina cresce. Ma non sempre ne troviamo una vicino casa e, molto spesso, è affollata di famiglie e bambini urlanti. Che sogno averne una tutta per noi in cui rilassarsi quando lo desideriamo! Perché allora non trasformare questo sogno in realtà? Vediamo insieme i passaggi necessari per costruire una piscina in tutta sicurezza e a norma di legge.
I permessi per la piscina
Una piscina non può essere costruita dall’oggi al domani, ma necessita di progettazione e di alcuni permessi. Il primo passo, quindi, è quello di recarsi all’Ufficio Tecnico del Comune in cui sorgerà per richiedere il permesso di costruire. Una volta ottenuto, dovrete comunicare la data di inizio dei lavori 30 giorni prima tramite la DIA (Denuncia di Inizio Attività). Ci sono però dei casi in cui è sufficiente presentare solo la DIA ed è quando la piscina ha un volume pari o inferiore al 20% del volume dell’edificio principale. Inoltre, se state eseguendo già dei lavori di ristrutturazione su quel terreno, non siete tenuti a richiedere alcun permesso o DIA.
I possibili vincoli
Talvolta ottenere il permesso di costruire non basta per poter iniziare i lavori della vostra piscina. Se la zona in cui abitate, infatti, è sottoposta a vincoli ulteriori come quello paesaggistico o quello storico-architettonico, dovrete attendere anche l’autorizzazione della Soprintendenza. Se invece, l’area è gravata dal vincolo idrogeologico, sarà necessaria la relazione di un geologo iscritto all’albo, che attesti la sicurezza dell’operazione. Infine, se la zona interessata è accatastata come zona agricola, potreste vedervi rifiutato il permesso di costruire. Prima di iniziare il progetto, quindi, è fondamentale capire la tipologia di terreno e i vincoli relativi all’area.
La distanza dal confine
Ottenuti finalmente tutti i permessi, non resta che decidere il luogo esatto in cui sorgerà la vostra piscina. Secondo il codice civile, questa non deve trovarsi a meno di 3 metri di distanza dal confine con le proprietà vicine. E se volete mantenere ottimi rapporti con i vicini, vi conviene rispettare questa distanza.
La piscina va accatastata?
La piscina non interrata non va accatastata in quanto può essere smontata e rimossa in ogni momento. Per quanto riguarda la piscina interrata, invece, se di una superficie inferiore agli 80 mq è da considerarsi una pertinenza dell’abitazione principale e quindi non va accatastata. Se invece la piscina ha un’estensione maggiore di 80 mq o nel caso possa portare a un aumento della rendita catastale, va accatastata.
Avere la piscina fa pagare più tasse?
I costi di costruzione e manutenzione di una piscina non sono bassi, ma averla non vi farà pagare più tasse. Pur aumentando il valore del vostro immobile, la sola presenza di questo manufatto non lo fa passare nella categoria di “abitazione di lusso”, ovvero le categorie A1, A8 e A9 per le quali non sono valide le agevolazioni fiscali. Un’abitazione di lusso, infatti, deve soddisfare numerosi criteri come una metratura di almeno 160 mq, finiture di lusso e sì, anche una piscina ma di almeno 80 mq di superficie.
Costruire senza permessi: cosa si rischia?
A cosa si va incontro costruendo una piscina senza chiedere i permessi? Innanzitutto al reato penale di abusivismo edilizio, che viene imputato sia al committente che al costruttore. E poi all’obbligo di demolizione del manufatto che avete fatto costruire con fatica e tanti soldi. Ecco perché conviene fare tutto nella massima trasparenza e correttezza, affidandosi a professionisti del settore e aziende solide.